Aderenze cicatriziali

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La cicatrice è un esito di un trauma della pelle, che dopo aver subito una lesione della sua integrità, viene riparata con nuovo tessuto connettivale (processo di cicatrizzazione). Per esempio dopo un intervento chirurgico, un’infezione, problemi metabolici (diabete) o un’ustione.
ll tessuto connettivo non ha esattamente le stesse caratteristiche della pelle e può causare una perdita di elasticità e la formazione di aderenze cicatriziali anche in profondità, coinvolgendo organi, muscoli, nervi, vasi, etc. anche molto distanti fra loro. Oltre ad essere ovviamente antiestetica.

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo. Lo ricopre completatamente isolandolo dall’ambiente esterno. Svolge funzioni fondamentali, come ad esempio la termoregolazione, la sensibilità, la protezione degli organi interni da agenti patogeni e da radiazioni. 

Se la cicatrice non viene curata correttamente, anche in caso di normale riparazione del tratto di pelle coinvolto, possono comparire aderenze cicatriziali ed essere esteticamente deturpanti.

I sintomi che può dare una cicatrice patologica sono: prurito, tensione, arrosamento, ampia visibilità e deformità della cicatrice stessa e appunto, perdita di mobilità tissutale. Se la cicatrice si presenta in zone articolari (ad es. su un ginocchio) o su muscoli, può causare nel tempo dei compensi posturali che provocheranno dolore e/o discinesie. Allo stesso modo una cicatrice in corrispondenza di un organo interno può alterarne la funzionalità e provocare dolore. Non è sempre percepita nell’immediatezza dal paziente, ma può presentarsi anche a distanza di anni

Tipologie di cicatrici

  • normale, l’esito cicatriziale produrrà una cicatrice liscia, di poco più chiara rispetto al colorito della pelle, asintomatica;
  • ipertrofica, esito di eccessiva riparazione del danno. I sintomi sono: cicatrice in rilievo, rossore, prurito, dolore, impotenza funzionale, rigidità. Di norma sarà della stessa grandezza della lesione;
  • atrofica, quando la superficie cicatrizzata si presenta svuotata e avallata rispetto all’andamento della pelle in quel punto (tipicamente causata da assenza di collagene);
  • cheloidea, quando ricopre una superficie maggiore della ferita che l’ha causata. L’aspetto del cheloide è slabbrato, lucido e in rilievo;
  • retraente, tipica delle articolazioni, ricopre una superficie minore di quella danneggiata; può causare importanti deficit motori.

Le aderenze cicatriziali sono delle complicanze del processo di cicatrizzazione. Consistono nella formazione di un tessuto fibroso scompaginato che connette due parti dello stesso organo che dovrebbero essere separate o addirittura organi distinti. Ad esempio, una cicatrice data dall’accesso chirurgico per la rimozione di un’ovaio (ovariectomia) può portare disturbi intestinali al colon, una cicatrice per la rimozione di un neo sul collo può influenzare il movimento della spalla.

Le aderenze più comuni sono secondarie ad intervento chirurgico e riguardano organi addominali, pelvici, articolazioni  (ad es. la spalla congelata). 

La diagnosi deve essere precoce e svolta da uno specialista (chirurgo, fisiatra, fisioterapista) attraverso la visita clinica e in alcuni casi dall’ecografia. È importante valutare l’aspetto estetico della cicatrice e se sono presenti limitazioni di scorrimento della pelle o dei tessuti sottostanti in tutte le direzioni di movimento.

Il trattamento tempestivo inizia gia prima di rimuovere i punti di sutura. La fisioterapia è fondamentale sia nella prevenzione che nell’eventuale trattamento di cicatrici patologiche, attraverso un piano terapeutico personalizzato in basato sui sintomi del paziente (dolore e/o alterazioni della sensibilità), la tipologia di cicatrice e il grado di mobilità dei tessuti, impatto visivo.

I trattamenti più indicati risultano la terapia manuale, la vibrazione meccanica, laser terapia ad alta potenza, l’applicazione di gel specifici e/o fogli di silicone, la tecarterapia, la coppettazione e il massaggio connettivale

Nelle prime fasi il ghiaccio e un gel naturale all’aloe vera, applicate nei giusti tempi e nella corretta quantità, aiutano molto il processo di disinfiammazione del tessuto e contengono il dolore.

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