Spesso, l’eccesso ponderale nasce da un anomalo rapporto con il cibo, che viene considerato come un sostituto di “qualcosa” che manca all’individuo in questione. Fra le cause “psicologiche” del sovrappeso possiamo annoverare : ansia, depressione, stress, inibizione emotiva, rapporti non ottimali con i genitori, ecc.. Molti pazienti, infatti, introducono grosse quantità di cibo per sopperire ad alcuni stati emotivi, gli alimenti diventano un’ancora di salvataggio alla quale aggrapparsi. E’ parere unanime che in molti casi di persistente sovrappeso e obesità le cause vanno ricercate nel rapporto paziente-cibo, chiarito questo nesso si può aiutare il soggetto in questione a risolvere definitivamente il problema. Oggi si è consapevoli che la dieta non è l’unico modo per risolvere il problema dell’eccesso ponderale nei pazienti, in alcuni casi si deve intervenire con un approccio psicologico con l’ausilio di professionisti con competenze specifiche. Il supporto psicologico concomitante alla terapia alimentare e all’attività fisica sono indispensabili per raggiungere i risultati auspicati. Il supporto comportamentale deve essere indirizzato alla comprensione e alla possibilità di rimuovere le cause che determinano uno stile di vita errato. In alcune patologia causate da un errato comportamento alimentare, come ad esempio la bulimia e le abbuffate incontrollate e frequenti, la diagnosi viene fatta con l’ausilio di personale medico specializzato, grazie a questo lavoro di equipe si riesce a trovare la soluzione definitiva alle cause psicologiche e/o psichiatriche che stanno alla base dell’eccessivo e incontrollato introito di alimenti.
Il lavoro di equipe di medici specialisti, del nutrizionista e il supporto di un buon trainer è quello che alla
lunga produce risultati migliori in termini di riduzione ponderale e di educazione comportamentale del paziente con marcato sovrappeso o con obesità sensibile alla riduzione delle calorie introdotte giornalmente. Purtroppo, infatti, alcuni pazienti con obesità media/grave non riescono a raggiungere l’obbiettivo prefissato a causa di squilibri metabolici causati da alterazioni genetiche ben conosciute. Fortunatamente la percentuale di pazienti con questo malfunzionamento trascritto nel DNA non è frequente. Nella grande percentuale di casi bisogna migliorare lo stile di vita, attenendosi a quanto raccomandato dall’ OMS: sana e consapevole alimentazione, attività fisica e supporto psicologico, quando necessario.
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