Splinting - Tutori su misura

Sono delle ortesi (apparecchi) che applicate attorno ad un segmento leso aumentano, migliorano o controllano la funzione compromessa. Ancora poco utilizzati, sopratutto nel sud Italia, vengono realizzati utilizzando del materiale termoplastico che si riesce a modellare già a basse temperature (circa 60°). Lo Studio Rao, nella figura del dr. Riccardo Rao è l’unico centro in Sicilia che realizza questi tutori da più di 10 anni.

Gli splint sono maggiormente utilizzati per patologie che coinvolgono l’arto superiore, in particolare la mano e il polso. Si utilizzano con successo nei casi di:

• frattura;

• intervento chirurgico ortopedico;

• chirurgia plastica ricostruttiva: tenoraffia, neuroraffia e angioplastica;

• patologie reumatiche (ad es. artrite);

• patologie degenerative (ad es. la rizo-artrosi);

• traumi.

Si realizzano partendo dalle misure del paziente, che vengono utilizzate per stilare un progetto su carta, dopodiché vengono modellati direttamente sull’arto del paziente.
I vantaggi sono molteplici:

• Eliminazione degli effetti collaterali dell’apparecchio gessato: febbre da gesso, pesantezza del materiale, impossibilità di ispezionamento e pulizia;
• Maggior tutela del paziente, che potrà iniziare la fisioterapia precocemente in alcuni casi già al 2º giorno dopo l’intervento chirurgico garantendo probabilità più alte di riuscita dell’intervento;
• Totale adattabilità alla conformazione fisica del paziente, con la possibilità di rimodellarlo ogniqualvolta sia necessario;
• Resistenza del materiale pari al gesso;

TIPOLOGIE DI SPLINT

Si dividono in splint statici, splint statici-progressivi e splint dinamici in relazione al loro scopo. Infatti i primi detti anche splint di immobilizzazione hanno lo scopo di mettere a riposo le strutture infiammate, mantenere la postura più corretta per la guarigione e accelerare la riparazione dei tessuti lesi. Si usano anche nei pazienti neurologici affetti da spasticità dopo somministrazione di tossina botulinica e/o in fase notturna per evitare retrazioni miotendinee.

Gli statici-progressivi consentono un graduale recupero dell’elasticità tissutale di tendini, legamenti, nervi e vasi. Si utilizzano spesso in fase notturna a protezione del distretto colpito mentre gradatamente lo rimodellano.
I tutori dinamici invece consentono la mobilizzazione precoce controllata di specifici distretti (ad es. un dito) e in direzioni di movimento accuratamente selezionate ( ad es. solo flessione); si utilizzano sopratutto dopo ricostruzione di tendini lesionati per evitare che una lunga immobilizzazione possa creare delle aderenze cicatriziali fra il tendine e i tessuti circostanti tali da vanificare l’intervento chirurgico. Si associano alla chinesiterapia e alle tecniche manuali specifiche della riabilitazione della mano.