Questa pratica orientale ormai da anni viene studiata con metodo scientifico poiché riduce l’infiammazione osteo-muscolare ed agisce sul sistema neuro-endocrino.
Sono provati infatti miglioramenti nei casi di lombalgia, cervicalgia, disturbi posturali, artrosi e di patologie neurologiche come Parkinson e sclerosi multipla.
Le posizioni dello Yoga infatti, dette ASANA, consentono di stimolare correttamente il sistema muscolo-scheletrico, anche attraverso la respirazione guidata.
Gli asana infatti riducono lo stress articolare, creando spazio all’interno delle articolazioni, distendono i fasci muscolari attraverso uno “stretching attivo”.
La corretta esecuzione delle sequenze posturali inoltre permette di aumentare la forza delle principali catene muscolari a sostegno della colonna, come il core, cioè l’insieme dei muscoli addominali e stabilizzatori del tratto toraco-lombare.
Inoltre tramite il controllo del respiro lo Yoga agisce positivamente sullo stress contribuendo ad innescare una reazione ormonale positiva.
È necessario essere guidati da un’insegnate esperto nelle tecniche ed in gruppi non superiori ai 15 discenti.
Lo Yoga non può sostituirsi alla terapia farmacologica e fisioterapica, ma può aiutare il paziente a mantenere un corretto status posturale, oltre che a combattere i sintomi da stress, contratture e aumento del tono muscolare.
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