Oggigiorno è altamente frequente sentir parlare di fibromialgia grazie all’informazione dei media e a causa del crescente numero di diagnosi. Si tratta di una malattia cronica che si manifesta con dolore muscolo-scheletrico diffuso il quale potrebbe interessare muscoli, appunto, tendini e legamenti. Oltre al dolore cronico sono numerosi i sintomi riferiti dai pazienti e riconosciuti dalla medicina. Fra questi si rende noto il costante e non indifferente senso di affaticamento, troppo spesso responsabile di importanti limitazioni nelle normali attività quotidiane. La fatica fisica è in molti casi accompagnata da una fatica mentale che, insieme ad altri disturbi cognitivi come la difficoltà nella concentrazione e nell’apprendimento e la confusione mentale, compromette o rende impossibile l’esecuzione di compiti anche semplici. Sorgono di conseguenza un senso di inadeguatezza e di incomprensione oltre ad una perdita di autostima.
L’approccio all’attività fisica potrebbe risultare difficile e non ben accolto dal paziente, rappresentando per lui, inizialmente, uno sforzo eccessivo ma, superato questo primo ostacolo, potrebbero essere notevoli i benefici conseguenti alla pratica di attività fisica. Il metodo Pilates consente all’individuo di approcciarsi gradualmente ed in modo non traumatico ad una disciplina sportiva in quanto il vasto repertorio offre anche movimenti base che non comportano sforzi fisici importanti o l’uso di carichi esterni lavorando al contempo i muscoli per tonificarli ed allungarli. Il raggiungimento di una buona flessibilità muscolare è infatti un elemento imprescindibile per contrastare alcuni effetti della malattia: il costante e corretto allungamento allontana nel tempo quella sensazione descritta come “sentire i muscoli corti”. I dolori che invece si presentano come fitte che talvolta stringono o pulsano o, altre volte, “attraversano” il corpo diminuiranno di frequenza e intensità. È semplice comprendere come da una migliore condizione fisica derivi un benessere anche mentale.La malattia e i suoi sintomi non rappresentano controindicazioni all’allenamento. Altresì non si vuole intendere che quest’ultimo sia l’unica soluzione al raggiungimento di un benessere psicofisico ma sicuramente ne rappresenterà una buona parte. Si precisa inoltre, come già fatto in precedenza, che è opportuno prediligere un allenamento one to one a quello di gruppo al fine di seguire un percorso personalizzato e attento alle particolari condizioni del soggetto.
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