È un danno a carico del tessuto muscolare. Il muscolo è un organo dalla caratteristica capacità contrattile. Il tessuto muscolare è composto da fibre, che si dividono in bianche che garantiscono una contrazione rapida, e rosse per contrazioni lente adatte a sforzi prolungati. La lesione muscolare in base alla gravità, secondo la classificazione di Kouvalchouk si divide in 3 gradi:
Grado 0: non ci sono lesioni anatomiche ma con modificazioni do tipo metabolico che portano a contratture, clono o spasmi.
I grado: detta elongazione o stiramento, non presenta vere e proprie interruzioni del tessuto ma infiammazione, alterazioni biochimiche, dolore e parziale impossibilità di movimento; la prognosi è benigna e spesso si risolve da solo in pochi giorni. È comunque o un campanello d’allarme per lo stato di salute muscolare e posturale della persona ed è quindi indicato fare una visita fisioterapica o fisiatrica per stabilire se vi sono scompensi muscolari o appunto della postura.
II grado: distrazione muscolare, è una lesione che in base alla quantità di fibre coinvolte va dal I (rottura completa di poche fibre) al IV stadio (rottura completa, o strappo muscolare, che interrompe la continuità del muscolo).
La cura delle lesioni muscolari nella maggior parte dei casi è conservativa fisioterapica. In base alla diagnosi del grado di rottura si struttura un protocollo in 3 fasi: fase sub acuta, fase intermedia e riatletizzazione. Nella prima e seconda fase il fisioterapista attraverso tecniche manuali e terapia strumentale lavora per ottenere nel minor tempo una rigenerazione del tessuto lacerato in modo da renderlo il più possibile elastico. Questo risultato avviene anche grazie all’esposizione del muscolo a carichi di lavoro (pesi ed elastici) gradatamente più alti. Nella terza fase invece il preparatore atletico si occupa del ritorno in campo dell’atleta (professionista o amatoriale) per evitare nuovi infortuni e migliorarne le performance sportive.
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