Gli alimenti hanno una composizione in macro e micro nutrienti uguale per tutti gli esseri umani, ciò che differisce in realtà è il diverso utilizzo di ogni essere vivente. Diversi esperimenti hanno dimostrato che due soggetti che mangiano le stesse cose e vivono in condizioni analoghe, avranno una diversa composizione corporea. Questa variabilità dipende, in estrema sintesi, da vari fattori soggettivi: digestione, assorbimento, metabolismo, ed altri; tutti connessi con la modulazione genica delle cellule. Un soggetto ad esempio è in grado di digerire bene gli alimenti, consentendo un migliore assorbimento di principi nutritivi, mentre un altro può avere qualche difficoltà di scissione ed assorbimento degli alimenti che assume con la dieta.
Questa diversità, in alcuni soggetti, con una condizione fisiologica e/o patologica ben specifica, determina un minore assorbimento di nutrienti, con una tendenza ad avere un peso più basso rispetto ad altri soggetti definiti “normali”. Ciascun alimento ha una digeribilità che influenza in modo diretto la quota realmente digerita e assorbita dall’intestino, ad esempio i carboidrati hanno un coefficiente del 97%, i lipidi del 95% e le proteine del 92%. Un altro elemento da analizzare è l’utilizzo dei nutrienti con il metabolismo cellulare, quanto più efficiente è, tanto più le cellule utilizzeranno i substrati energetici per produrre energia vitale. Bisogna fare un ulteriore approfondimento a proposito di un altro “elemento” indispensabile per rendere efficiente il metabolismo, ossia l’ossigeno. Questo è infatti un “nutriente” essenziale per il buon funzionamento cellulare. Ne consegue che un scarso apporto o utilizzo di ossigeno determina un rallentamento del normale processo fisiologico. Ricordo che l’ossigeno viene introdotto con la respirazione, trasportato dal sangue ai tessuti, tramite l’emoglobina contenuta nei globuli rossi e rilasciato nei vari distretti corporei per la produzione di energia in collaborazione con i nutrienti apportati con l’alimentazione.
Diverse sono le cause che determinano un minore presenza di ossigeno nelle cellule del nostro organismo. Fra tutte le più importanti sono:
La ridotta presenza di ossigeno ha diverse conseguenze nell’organismo: poca energia, stanchezza cronica, ridotto metabolismo cellulare e conseguente difficoltà ad utilizzare i grassi per produrre energia, con evidenti ripercussioni sul tessuto adiposo, che tenderà ad aumentare di volume nel corso degli anni. Un semplice test dell’urina, può rivelare quanto ossigeno viene utilizzato per fini metabolici. Misurando il ph urinario, possiamo evidenziare se il nostro organismo si trova in acidosi per lo scarso utilizzo o apporto di ossigeno, se il valore di ph ha un valore superiore a 5, si è in una condizione ottimale; se il ph è inferiore al predetto valore, l’organismo è appunti in una condizione definita di “acidosi”. L’ossigeno è in definita una “medicina” naturale, che determina benessere e condizioni salutari ottimali.
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